Concordato Preventivo Biennale: sintesi del provvedimento Dlgs n. 13/2024 istitutivo e cenni sulla riapertura dei termini prevista dal DL n. 167/2024.

Concordato Preventivo Biennale: sintesi del provvedimento Dlgs n. 13/2024 istitutivo e cenni sulla riapertura dei termini prevista dal DL n. 167/2024.

Il Concordato Preventivo Biennale è stato introdotto dal Dlgs n. 13 del 12 febbraio 2024, con l’obiettivo di consentire ai contribuenti di “accordarsi” con il Fisco sul reddito da dichiarare per gli anni 2024 e 2025.

Qual è la filosofia del provvedimento?

Il contribuente, una volta accettata la proposta di concordato, pagherà le imposte calcolate sul reddito concordato, indipendentemente dal reddito effettivamente realizzato nel biennio (che potrebbe risultare superiore o inferiore a quello stimato).

Un’evoluzione degli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA)

Il concordato preventivo è strettamente legato agli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), introdotti nel 2017. Gli ISA attribuiscono un punteggio da 1 a 10 sulla base di dati contabili ed extracontabili inseriti in un apposito software, misurando il grado di affidabilità fiscale.

  • Punteggio basso (1-6): richiede maggiori adeguamenti.
  • Punteggio alto (7-10): comporta minori adeguamenti.

Il reddito proposto dall’Agenzia delle Entrate per il biennio sarà progressivamente incrementato con l’obiettivo di portare tutti i contribuenti aderenti a un livello di reddito congruo per raggiungere il punteggio massimo (ISA 10).

Chi può aderire al concordato preventivo?

Il concordato è rivolto a:

  • Tutte le imprese (produzione, commercio, servizi), lavoratori autonomi e professionisti;
  • Contribuenti soggetti agli ISA per il biennio 2024-2025;
  • Contribuenti in regime forfettario, limitatamente al 2024 (anno sperimentale).

Modalità e requisiti per aderire

L’adesione dovrà essere formalizzata entro il 31 ottobre 2024, in concomitanza con il nuovo termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi.

Per aderire, il contribuente deve:

  • Non avere debiti tributari o contributivi al 31 ottobre 2024, oppure averli estinti entro tale data, purché il totale residuo (comprensivo di interessi e sanzioni) sia inferiore a 5.000 euro;
  • Escludere dal conteggio i debiti già oggetto di rateazione o sospensione fino a eventuale decadenza.

 

Riapertura dei termini con il DL n. 167/2024

Con l’art. 1 del DL 14 novembre 2024 n. 167 (pubblicato nella G.U. lo stesso giorno), sono stati riaperti i termini per aderire al concordato preventivo biennale. I contribuenti che non hanno aderito entro il 31 ottobre 2024 potranno farlo entro il 12 dicembre 2024.

Tuttavia, questa riapertura presenta alcune limitazioni:

  • È riservata esclusivamente ai soggetti che applicano gli ISA.
  • Restano esclusi i contribuenti in regime forfettario.

Chi può beneficiare della proroga?

Potranno aderire entro il nuovo termine solo i contribuenti che:

  1. Hanno presentato la dichiarazione dei redditi entro il 31 ottobre 2024;
  2. Non hanno ancora formalizzato l’adesione al concordato preventivo biennale.

Restano esclusi i contribuenti che:

  • Non hanno trasmesso la dichiarazione entro il termine ordinario;
  • Hanno presentato una dichiarazione tardiva.

Dichiarazioni integrative:

  • L’adesione è consentita se l’unica modifica nella dichiarazione integrativa riguarda la compilazione del quadro P, necessario per accettare formalmente la proposta di concordato.
  • È ammessa anche in caso di dichiarazioni integrative “a sfavore” (con maggiori imponibili o debiti d’imposta rispetto alla dichiarazione originaria).

 

Una scadenza controversa

La scelta del legislatore di fissare la nuova scadenza al 12 dicembre 2024, successiva al termine per i versamenti ordinari (30 novembre, prorogato al 2 dicembre 2024 in quanto sabato), ha suscitato perplessità. Inoltre, la tempestiva entrata in vigore del DL n. 167/2024, in deroga al consueto periodo di 60 giorni previsto dallo Statuto del Contribuente, rappresenta un’ulteriore anomalia normativa.

In sintesi, il concordato preventivo biennale, pur rappresentando un’opportunità per regolarizzare la propria posizione fiscale, richiede attenzione ai dettagli normativi e al rispetto rigoroso delle scadenze.

articolo pubblicato sulle testate giornalistiche Quasimezzogiorno.com e 2020revisione.it

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